George Clooney dichiara guerra a Facebook

martedì 12 ottobre 2010


George Clooney si fa portabandiera della lotta che Hollywood ha dichiarato a Facebook e più in generale a internet. La continua intrusione dei social network nella vita privata di stelle e stelline, secondo Clooney, ha tolto ogni mistero alle relazioni umane. Lo sostengono attivamente  Brad Pitt e Angelina Jolie.
Facciamo un passo indietro. Se le notizie corrono su Facebook è perché qualcuno ce le ha portate, e quel qualcuno sono i reporter, i paparazzi e gli addetti ai lavori del gossip che su questo ci mangiano. George dovrebbe ricordare che il valore della sua fortuna è stato proprio il gossip e le migliaia di oche ed ochette che comprano le sue foto e le riviste che parlano di lui e dei suoi colleghi blasonati. Se nessuno parlasse di lui e della sua vita privata, i suoi film passerebbero inosservati e vedrebbe ridimensionata la sua figura di latin lover. Molte donne seguono con morbosità la sua vita quotidiana e, sognando, vanno a vedere i suoi film.
Va da se che dopo avere fatto i miliardi ora si può concedere di essere stanco di vedersi perennemente su internet e sui rotocalchi di tutto il mondo. Farei presente al simpatico americanone che molta gente fa la fame e sarebbero lusingati di avere un pezzo di notorietà e qualche soldo in più in tasca. Ma è anche vero che quando si mangia troppo si giudica il cibo un male, mentre per i disoccupati il cibo è un miraggio.
All’ultimo festival del cinema a Toronto aveva dichiarato: «Piuttosto che avere una pagina su Facebook, preferirei che il mio esame della prostata, a opera di un medico con le mani gelide, venisse mandato in diretta tv».
Ieri pomeriggio, il presidente Barack Obama ha discusso alla Casa Bianca con George Clooney la situazione in Sudan. L'attore è un attivista per la causa del Darfur e si è recato di recente nell'area. Obama e il vicepresidente Joe Biden avevano già avuto un incontro un anno fa con Clooney pe analizzare la situazione in Sudan dopo una visita che l'attore aveva fatto nel paese nel febbraio del 2009.

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