Voglio essere condannato a morte

mercoledì 22 dicembre 2010

Che cosa è successo? Come abbiamo potuto buttare via anni di conquiste sociali e diritti?
Se solo avessi immaginato vent’anni fa in quale baratro saremmo precipitati, avrei fatto i bagagli e me ne sarei andato in Australia o in un qualsiasi paese civile, dove il rispetto, il lavoro e la dignità umana non sarebbero stati calpestati.
Oramai è tardi. A sessantenni non puoi andare da nessuna parte e restare è una condanna all’ergastolo, privato del lavoro, della dignità e offeso quotidianamente dalle caste che controllano il paese.
Ci eravamo lamentati della prima repubblica, dei disservizi e della corruzione. Ebbene oggi è ancora peggio. Oltre ai disservizi, alla corruzione si è arrivati a tenere in Parlamento delinquenti condannati in via definitiva. Al governo siedono puttane e inquisiti, faccendieri e banchieri che hanno fatto i soldi sui conti correnti di aziende e cittadini onesti. Permettiamo che uno straniero, un canadese di nome Marchionne di dettare le condizioni e le regole del lavoro, manco avessimo una Costituzione, in barba all’etica e al rispetto umano. Permettiamo che sindacalisti che dovrebbero fare gli interessi dei lavoratori, pur di non perdere la poltrona, aderiscono ad accordi che solo dieci anni fa erano impensabili.
Abbiamo, anno dopo anno, eroso il potere di acquisto, permettendo che il 10% della popolazione ha la ricchezza globale dell’intero paese. I possessori di patrimoni ingenti sono stati condonati, riportando in Italia solo il 5%, ivi compresi il frutto del malaffare della mafia e dei commercianti di droga. Siamo stati capaci di farci governare da un miliardario che fa affari Putin, protettore e consulente della mafia russa, che si chiude in una Dacia a parlare di royalties sul gas che viene dall’est, tra orge e nefandezze di ogni genere. Poi rientrando in Italia, Silvio Berlusconi se la fa con i cardinali e ci fa la morale sulla famiglia, sulla cristianità mentre il paese  si ritrova nella merda più puzzolente degli ultimi 60anni. Il Papa ci parla di solidarietà, di ridistribuire la ricchezza e intanto va a braccetto con politici mafiosi, corrotti e immorali.
L’opposizione è tutta presa nel fare intrighi per stare a galla, senza identità e senza produrre iniziative degne di questo nome.
Siamo un paese senza paese, una nazione senza nazione. La “Padania” insorge in una geografia inesistente e Salvini, con la bocca ancora piena di merda spara su “Roma ladrona” mentre il suo padrone Bossi e altri colleghi se ne stanno seduti in Parlamento a prendere gli stessi soldi  che “Roma ladrona” generosa gli elargisce.
Cari giovani, uomini non ancora 35enni, se avete ancora qualcosa da dire, se non siete rassegnati, andate via da questo paese malato terminale. Scappate da questo paese oramai morto. Andate, scappate e non tornateci più. Lasciate che vecchi bavosi ultrasettantenni si godano le minorenni di padri scellerati e di genitori che disperati mai avrebbero immaginato di mettere al mondo dei piccoli mostri. Scappate da questo mondo di carta, fatto di spettacoli immondi, fatto di “grandi fratelli” e “uomini e donne” (meglio vecchiacci e prostitute a riposo) che servono solo a produrre danaro a chi li trasmette.
Cari giovani, uomini non ancora 35enni, se invece non volete lasciare questo paese schifoso avete due possibilità: osservare impotenti il vostro declino oppure scendere in piazza e seriamente impossessarvi del vostro paese. L’Italia è degli italiani, e qualcuno ha visto bene di farvi pensare che non è così. L’Italia è nostra e avete il diritto/dovere di affermarlo. La piazza è vostra e non dei Gasparri, La Russa e degli altri accoliti mafiosi, corrotti che ci governano. Costoro insultavano le istituzioni e buttavano bombe contro la polizia quando facevano parte del MSI. Oggi fanno i difensori della polizia e vi caricano e usano giovani e onesti poliziotti contro altri giovani come loro, precari, disoccupati o meglio manager inoccupati, come recita una pubblicità radiofonica, quasi la parola disoccupato offenda i dirigenti.
Ha ragione la figlia di Berlusconi che riprende la Carfagna. Di che si lamenta? Grazie a Papi Berlusconi da valletta è diventata Ministro. La rampolla Berlusconi non precisa che tutto questo pasticcio è causato dal suo stesso genitore, molto sensibile alle problematiche di giovani bellezze e minorenni innocenti.
Aspettate il cambiamento? Aspettate che un miliardario, presidente del consiglio, faccia gli interessi dei cittadini, proprio quei cittadini a cui ha rubato il portafoglio? Voi che l’avete votato, potete essere sicuri che sia perseguitato una persona che possiede miliardi imboscati all’estero tramite decine di società off-shore, che nascondo miliardi e possedimenti, fatti con il riciclaggio di denaro mafioso?
Se credete tutto questo i casi sono due: o siete pazzi e senza cervello, o siete come lui, cioè che avete qualcosa da nascondere, un piccolo tesoretto imboscato in Svizzera o leggi che vi fanno comodo.
Vorrei proporvi una iniziativa diversa, anti-violenta, e forse inutile, una provocazione: dichiariamoci tutti “PRIGIONIERI POLITICI”. Io per me stesso vorrei la pena capitale.
Sono stanco di stare all’ergastolo. Voglio per me la pena di morte.
Mettetemi al patibolo subito e godetevi i vostri SUV e i vostri capitali imboscati. Sintonizzate i vostri TV sulle illusioni propinate dalle De Filippo o dalle D’Urso e contemporaneamente per favore giustiziatemi.
Grazie
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