Emergenza federalismo

giovedì 23 settembre 2010

Considerazioni
Il Federalismo è da sempre Il cavallo di battaglia della Lega. L’attuazione, perseverata dai seguaci di Bossi, è una maschera che nasconde ben altro: la scissione, il pallino di sempre di questa classe politica che attinge la propria etica in valori inventati e che nulla hanno a che vedere con gli interessi locali del nord e con quel senso di democrazia moderna. La Lega vuole prendersi le poltrone e fare quello che fanno i politici di tutti i tempi: un centro di potere economico sociale. E’ sufficiente analizzare la composizione di questa compagine partitica per rendersi conto della qualità delle proposte. Gente improvvisata, che parte dai comizi organizzati in paesi rurali e neo-industrializzati, alimentando il campanilismo e sparando a zero sugli apparati dello Stato. Altri cavalli di battaglia, usati per convincere le masse umili, sono la difesa del territorio, la sicurezza e la lotta all’extra comunitario. Troppo facile ma efficace. Lo dimostrano i risultati elettorali. I grandi partiti di massa dei lavoratori sono stati affondati da chi una volta militava nelle loro fila: Umberto Bossi. Il buon Umberto le ha provate tutte da giovane, pur di crearsi un lavoro che gli desse tante soddisfazioni economiche con il minimo sforzo. Cerca di sfondare come cantante facendosi chiamare “Donato”. Ottiene un diploma per corrispondenza presso la Radio Elettra di “perito tecnico elettronico”. Fa molti mestieri , l’operaio, lavora nell’informatica e si iscrive a Pavia alla facoltà di medicina . Si impegna politicamente a sinistra passando da quasi tutti gli schieramenti. Insomma un bel giorno si inventa la “Lega Nord”.
La sinistra, nel frattempo, è troppo presa a vincere le elezioni e contrastare il “berlusaconismo”, tanto da dimenticarsi delle proprie origine e lascia quel vuoto che s’impossessa Bossi e quell’armata brancaleone che oggi vanta la reggenza dell’attuale governo. Chi l’avrebbe mai detto? E’ pensare che tutti l’hanno capito, tranne i vertici del vecchio PDS, Ulivo dopo e attuale PD.
Come recuperare?
L’unico modo per recuperare il terreno perso è, per tutti, togliere alla Lega il vessillo e proporre un federalismo vero, fatto di numeri e convenienze per tutte le regioni e per lo Stato centrale. Il federalismo proposto dalla lega è quello della festa di paese fatto di slogan come questi: “via gli immigrati” e giù insulti; “vogliamo le ronde” e vai con altri insulti; “vogliamo come inno il va pensiero” e dagli con altre parolacce; “le scuole devono insegnare i dialetti” e via di questo passo. Tutte proposte che sanno poco di federalismo ma di molto populismo. E’ come aizzare un cane contro un gatto.
Noi vorremmo che i politici discutessero di federalismo favorendo, all’interno delle regioni, le attività più consone alla conformazione geologica e tradizioni di quel territorio. Ci piacerebbe che il federalismo fosse fatto di numeri, di studi economici che permettessero una riduzione del peso fiscale e un miglioramento delle strutture e infrastrutture del paese. Ci piacerebbe vedere l’attuazione di un federalismo che parlasse di occupazione, di risparmio energetico, e di raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Tutte cose che il federalismo “bosino” non ha mai affrontato per incompetenza.
L’invito che facciamo alla politica è di occuparsi dell’attuazione del vero federalismo, discutendone nel luogo più opportuno e appropriato: il Parlamento. In questo modo il federalismo sarebbe di tutte le forze politiche e non un’arm,a nelle mani di un manipolo di irresponsabile, che annovera nelle sue fila sobillatori come Mario Borghezio che non nasconde i suoi gusti intrisi di nazismo e fascismo estremo.
L’Italia è il paese di Dante, Manzoni, Caravaggio, Leonardo da Vinci, Donizetti e tantissimi altri distribuiti equamente lungo tutto lo stivale. Costoro non sono  il patrimonio federalista su cui dividerci, anzi sono l’arma della cultura che tiene in piedi una nazione. Tutti ci dovremmo identificare in quei personaggi, mentre il federalismo dovrebbe dare solamente  una migliore gestione del territorio, della localizzazione del territorio.
Se le forze politiche in campo facessero del federalismo una priorità e la portassero in Parlamento con urgenza, la Lega verrebbe ridotta a quella che era: un’associazione di fannulloni. Anche perché la Lega è al governo e per il federalismo non ha fatto altro che fare “L’opposizione” a se stessa.

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